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Gli All Blacks mentre eseguono la Haka |
In effetti è da
ignoranti chiamare quei temibili atleti dal fisico possente 'tizi vestiti di
nero' ma è anche vero che è po' questo il primo pensiero che suscitano negli
spettatori, di questa parte del mondo, quando, prima di ogni partita iniziano
la loro danza antichissima per intimorire gli avversari, anche se poi finiscono
per intimorire tutti quelli che li stanno guardando e non solo i loro rivali.
Ballano la Haka.
Adesso lo so.
E' una danza
tipica dei Maori della Nuova Zelanda e gli All Blacks, con precisione, ballano
la Ka Mate, composta intorno al 1820 per celebrare la forza della vita sulla
morte.
In pratica questi
omoni entrano in campo prima di ogni partita e con mani, piedi, gambe, corpo,
voce, lingua e occhi celebrano la sfida e la passione per lo sport, in modo
molto disciplinato e coreografico. Non si tratta infatti solo di una danza di
guerra o intimidatoria ma esprime il sentimento interiore di chi la esegue e
può significare gioia, dolore o libertà. Certo è che stiamo parlando di un
rituale volto ad impressionare gli avversari, e non solo.
La nazionale di
rugby neozelandese è stata definita da Stuart Lancaster, allenatore d'Inghilterra,
alla vigilia di una gara tra le due compagini, la 'squadra più forte del mondo'
ma non la squadra di rugby più forte del mondo, ma proprio la migliore di tutte
a confronto con qualsiasi sport e sicuramente questa liturgia li aiuta.
La Haka la
usarono per la prima volta in occasione del primo tour fuori dalla loro patria,
era in Gran Bretagna nel 1888 ma non si può affermare con certezza che la
variante che usarono fu già la Ka Mate, è certo però che veniva eseguita con
giocatori avvolti in mantelli bianchi e con un berretto nero che veniva
lanciato in aria alla fine, per rendere il tutto ancora più spaventoso, direi
io.
Questo
'balletto' e la forza dei singoli hanno fatto vincere a questa Nazione 2 Coppe
del Mondo, 10 volte il Tre Nazioni, 3 volte il The Rugby Championship e 42
volte la Bledisloe Cup.
Ma, se parliamo
di questa squadra dobbiamo per forza menzionare almeno un giocatore.
Nei giorni
nostri non si può non nominare Ma'a Nonu, che letto così sicuro non vi dice niente
ma vi assicuro che la faccia la ricorderete se avete visto almeno una volta una
partita degli All Blacks. Ma'a Nonu è un centro e qualcuno di lui ha detto:
'vedere Nonu giocare è come osservare un rinoceronte che si fa largo tra un
branco di gazzelle spaesate, come guardare una spazzaneve pulire le strade.' A
parte la danza, i dread e l' eye-liner da perfetto Maori, la sua presenza nella
squadra, con la maglia 87, ha una valenza quasi primitiva, originaria, e tutto
quello che si portano dietro queste danze e il rituale annesso è proprio un
attaccamento alle origini e alla propria cultura.
LEADER: Ringa
pakia!
Batti le mani contro le cosce!
Uma tiraha!
Sbuffa col petto!
Turi whatia!
Piega le ginocchia!
Hope whai ake!
Lascia che i
fianchi li seguano
Weawea takahia kia kino
Pesta i piedi più forte che puoi
nei hoki!
SQUADRA: A kia
kino nei hoki!
Più forte che puoi!
LEADER:
Ka mate, ka mate
E' la morte, è la morte
SQUADRA:
Ka ora' ka ora'
E' la
vita, è la vita
LEADER:
Ka mate, Ka mate
E' la vita, è la vita
SQUADRA:
Ka ora', ka ora'
E' la vita, è la
vita
TUTTI:
Tènei te tangata
Questo è l'uomo dai capelli
pùhuruhuru
lunghi
Nàni i tiki mai
... è colui che ha fatto
whakawhiti te rà
splendere il sole su di me!
A Upane!
Ancora uno scalino.
Ka Upane!
Ancora uno
scalino
Upane Kaupane
un altro fino in alto
Whiti te ra',!
il sole splende!
Hi!
(risata)
Bene. Adesso che
ne sappiamo la storia e il testo, vi dò il permesso di usare questo canto di
forza alla vigilia della prossima partita di calcetto che farete ragazzi. E
poi, fatemi sapere com'è andata.
Tiziana Tavilla
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