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Spike Lee ed il suo 'sobrio' copricapo |
Notte da sogno,
il palcoscenico è quello giusto, il nuovo Barclays Center di Brooklyn, le star
ci sono, le nuove divise fatte apposta col nome sulla schiena e il pallone è
quello giusto, quello antico Aba, blu bianco e rosso, tanto caro agli Harlem
Globetrotters. Si può iniziare quello che forse è il meno cestistico degli
eventi dell'All Star Weekend, ma di sicuro quello più caro agli appassionati.
Chiunque ami questo sport non può che desiderare un evento del genere, e già il
prewiew non è stato basso rispetto alle aspettative. Kevin Hart, lo storico
attore che ci ha fatto esaltare in Scary Movie, attacca dalle trasmissioni talk
più celebri: "Voglio il 4^ Mvp consecutivo, come Kobe e MJ!". Lo
otterrà al termine di una serata in cui si è visto di tutto, anche se lui è
nella squadra perdente, nonostante una partita da 7 punti e 4 assist, ma la sua
simpatia vince e le sue lacrime di commozione sono tutto un programma. Ma
andiamo a mettere un po' di mostarda al nostro racconto.
Rispetto al passato le prime novità: abbiamo escluso il segretario del Ministero dell'Educazione Arne Duncan, che l'anno passato aveva insegnato basket a tutti pur senza vincere l'award, forse quel cognome "means basketball" e quindi lo possiamo tener buono per qualche altra occasione. Non c'è nemmeno Snoop Dogg, peccato le sue treccine e i suoi movimenti spalle a canestro sarebbero stati molto di matrice Sheed. C'è 50Cent a bordo campo, almeno così dice la regia, con John Barry della Espn che sembra aver regalato al suo pubblico più di qualche sorriso, ma per commentare questa partita mi sa che il Gatorade o l'acqua non basteranno. Vediamo chi c'è. Kevin Hart ha il numero 1, saltella come un grillo nel riscaldamento, è carico a pallettoni. C'è un Chris Mullin che ha messo su qualche kilo e sarà il classico go to guy quando serve. Allan Houston più nascosto, anche lui come il predetto ex Golden State. Se fosse stato il MSG e se fossimo a qualche miglio di distanza, di certo ci sarebbe una parte del palazzetto solo per lui. Poi c'è un cantante, non l'ho mai sentito, degli Arcade Fire... Cerco su Youtube nel commercial break qualche canzone, non me ne piace nessuna, si chiama Butler ma è uno spettacolo da vedere. Capelli lisci, stirati, fascia colorata e look degna del buon film "Semi Pro" di Will Ferrell (e mi chiedo perchè Andre 3000 sia assente).
Rispetto al passato le prime novità: abbiamo escluso il segretario del Ministero dell'Educazione Arne Duncan, che l'anno passato aveva insegnato basket a tutti pur senza vincere l'award, forse quel cognome "means basketball" e quindi lo possiamo tener buono per qualche altra occasione. Non c'è nemmeno Snoop Dogg, peccato le sue treccine e i suoi movimenti spalle a canestro sarebbero stati molto di matrice Sheed. C'è 50Cent a bordo campo, almeno così dice la regia, con John Barry della Espn che sembra aver regalato al suo pubblico più di qualche sorriso, ma per commentare questa partita mi sa che il Gatorade o l'acqua non basteranno. Vediamo chi c'è. Kevin Hart ha il numero 1, saltella come un grillo nel riscaldamento, è carico a pallettoni. C'è un Chris Mullin che ha messo su qualche kilo e sarà il classico go to guy quando serve. Allan Houston più nascosto, anche lui come il predetto ex Golden State. Se fosse stato il MSG e se fossimo a qualche miglio di distanza, di certo ci sarebbe una parte del palazzetto solo per lui. Poi c'è un cantante, non l'ho mai sentito, degli Arcade Fire... Cerco su Youtube nel commercial break qualche canzone, non me ne piace nessuna, si chiama Butler ma è uno spettacolo da vedere. Capelli lisci, stirati, fascia colorata e look degna del buon film "Semi Pro" di Will Ferrell (e mi chiedo perchè Andre 3000 sia assente).
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Non da meno quello di Melo |
E poi? Oddio ma ci sono le giocatrici della Wnba (il che mi fa
chiedere se i campionati russi ed europei siano fermi, e almeno in Italia so
che non è così). C'è una Skylar Diggins che è carica, Shoni Shimmel combattiva
e poi una ragazzina che non ha il fisico da cestista, e infatti non lo è, ma
che ho già visto da qualche parte, anche se non ricordo dove. Mo'ne Davis.
Forse non la si conosce, ma è una ragazzina sui 13-14 anni che ha fatto il giro
del mondo per i suoi lanci di baseball (e si badi non softball) e che è un
autentico idolo e ha già ricevuto proposte di sponsorizzazione e di interviste
dai network più ambiti. Sono certo che ci sia KD in tribuna a fare il tifo per
lei. E poi Robert Pera, che è il proprietario dei Grizzlies. (Secondo me,
e questo giudizio è l'unico che aggiungo dopo aver visto la partita, questo si
allena con Marc e Zibo). Si fa il giro
sugli spalti, bella gente, belle giacche. Anthony Davis si diverte con selfie e
tweet vari. Carmelo è in panchina vicino a Spike Lee, più elegante del solito,
anche se tende sempre a sottolineare il suo credo cestistico con l'occhialino
arancione. Dall'altra parte la Mike & Mike coppia, coppia della radio
americana. Si gioca e si vede un po' di tutto. Kevin Hart è un trottolino. Rubo
il commento del telecronista a stelle e strisce e vi dico che ci rivedo il
giudizio. Ve lo ricordate Ricky Davis, passato ai Clippers o ai Celtics,
autentico cavallo pazzo? Eccolo, il buon Kevin è un po' lui nelle serate
peggiori. Alterna magate pazzesche a tiri imbarazzanti, ma sempre col sorriso e
la sua maglia bianca che è ovunque. Chi risponde contro di lui? La più piccola
in campo. Mo'ne Davis assurda anche con una palla più grande di quella con le
52 cuciture. Spin move, virata, Kevin resta piantato come con la colla sul
parquet e appoggio al vetro. I due si sfidano, spalle a canestro, lui va di
forza, lei regge l'urto, we have a fight. Nel mentre Robert Pera spiega a tutti
come si gioca in vernice. Il rockettaro sconosciuto per me si fa vedere, con
dei bei tagli backdoor che appoggia al ferro, anche se gli assist di Diggins
sono autentici cioccolatini degni dei migliori Baci di San Valentino. La
partita è in equilibrio, la squadra Western si tiene in vantaggio, anche perchè
Mullin si diverte e visto che quando non tira non prende più il ferro allora
scopre la dimensione del passaggio.
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Una fase dell'ASG Friday Night |
Quando poi gli cade un rimbalzo nelle mani
e vede il solito trottolino Hart arrivare con tutta furia a contenderglielo, da
buon vecchio gli tiene la palla in alto come a dire "Try to pick
me!!!" e lì flashback con tutte le stoppate della carriera di un qualsiasi
play undersized. Ma Kevin cova scintille sotto la brace e si prende un piccola
rivincita. Il buon Butler, anch'egli uno snello e alto cipresso, prende un
rimbalzo e lui con un salto pazzesco gli sradica la palla dalle mani. Se i fans
ti votano Mvp c'è un motivo. Comunque la gara continua. Gli amici del buon Hart
recuperano fino al -2 dopo una gara sotto, poi i West si annoiano e la chiudono
così. Diggins fa vedere qualche bella giocata, sempre al contrario. Mi fa più
rabbia vedere Shoni Shimmel che tira e mette qualsiasi cosa gli passi tra le
mani; sei la mvp del tuo all star game, facci divertire con le tue mani fatate.
Anche JR Smith, sobrio ed elegante come al solito, appare alquanto disgustato.
Iniziano a vedersi le facce di quelli del Rookie challenge, divertite tanto
quanto me. Comunque dicevamo del match. Si poi arriva questo Mullin, che non
aveva segnato alquanto e piazza la bomba decisiva. Film già visto, mi sa che
gli splash brothers devono prendere appunti. Finisce 59-51. Ci siamo divertiti
tutti, arriva il momento dell'MVP e chi lo vince? Mani basse Kevin Hart, che fa
qurto MVP di fila, come Kobe e MJ e poi dice, ragazzi mi ritiro.
Il rookie challenge può aspettare la replica di domani, ci siamo divertiti
parecchio con lo sport che amiamo, e magari chissà che qualcosa del genere non
possa capitare anche a noi molto presto. Altro che "Ballando con le
stelle" o "Sanremo". Note a margine. Pera mio personale mvp per quello che fa dal campo, mentre
Mo'ne Davis da eleggere ad honorem rookie of the year, perchè avrebbe molto da
spiegare e a molti. Il rockettaro Butler degli Arcade Fire forse è conosciuto
in Canada e negli Usa, magari sto pezzo lo lancia in Europa, vince il premio
simpatia, mentre un personale in bocca al lupo va a Jesse Williams che ha
subito un brutto infortunio in questa gara al ginocchio: doloroso.
Un plauso
anche all'atleta paralimpico Blake Leeper, che difende come un ossesso e manda
in visibilio l'intero palazzo dopo una bomba che meritava l'interruzione della
gara per la standing ovation, perchè non esistono barriere.
Domenico
Landolfo
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