lunedì 23 febbraio 2015

GAETANO E GIACINTO

Gaetano Scirea con la maglia della Nazionale
Gaetano Scirea era l’emblema, il simbolo, di quello stile Juventus che si è perso nel corso degli anni tra scandali e altro. Giacinto Facchetti era il capitano della grandissima Inter che dominava in Italia, Europa e Mondo sotto il presidentissimo Moratti. Gaetano Scirea era il libero della Nazionale che vinse il Mundial ’82: il suo assist di tacco, nel secondo gol di Tardelli in finale con la Germania, resta una gemma incastonata nella storia del calcio italiano. Giacinto Facchetti perse la finale di Mexico ’70 contro l’invincibile Brasile, ma ha corso quella fascia sinistra senza sosta a testa alta e fiera. Come faceva sempre Gaetano (mai espulso in tutta la sua carriera, un record). Due difensori dai piedi buoni, dal grande carisma anche senza alzare la voce. Due anime diverse dai calciatori moderni, figli dei campi impolverati e dei palloni in cuoio a pezze nere. Due difensori, due italiani, lo stesso modo di vivere lontano dalla ribalta, esempi positivi della nostra nazione. Ecco, Gaetano e Giacinto sono la storia del calcio italiano per tanti motivi, non solo per tutti i trofei che hanno alzato nel cielo. Hanno dato l’esempio di come ci si comporta in campo e fuori: mai sopra le righe, sempre posati, sempre composti ed educati. Due veri galantuomini. 
Giacinto Facchetti, capitano
degli Azzurri
Gaetano e Giacinto, poche parole, tanti fatti, tanta personalità. Bandiere vere delle loro squadre. Un calcio vecchio stile che anche chi, come me era troppo piccolo o doveva ancora nascere, prende a modello. Due esempi positivi di un calcio che non c’è più e non tornerà. Due padri amati e compianti dai loro figli, e questa è una medaglia al valore ancora più grande rispetto ai trionfi sportivi. Gli Stadio, band bolognese, hanno saputo dare voce e musica a questi due personaggi unici con una canzone fantastica che non tutti conoscono. E’ giusto dare spazio a quelle parole. Gaetano e Giacinto esempi positivi del calcio italiano, campioni e signori. Uomini d’onore. Se ne sono andati via troppo presto, Scirea veramente troppo dannatamente presto, ma il loro ricordo è sempre vivo in noi amanti di un calcio romantico. Grazie Gaetano e Giacinto.

Camillo Anzoini







Non ci saranno più le mezze stagioni neanche le intere sono un granché
ho un buco nelle tasche dei pantaloni forse avrò perso qualcosa di me
al bar tante chiacchiere e malinconie mentre qualcuno urla… “quattro caffè!”
ma guai a sgualcirmi bandiere e passioni meglio parlare di donne e tv
Gaetano e Giacinto sono due tipi che parlano piano
anche adesso, adesso che sono lontano
ma in questo frastuono è rimasta un’idea
un eco nel vento, Facchetti e Scirea
La palla accarezza i fili d’erba come un pianeta ben educato
buca la nebbia di un paese lombardo provincia di un mondo dimenticato
c’è chi attraversa la vita come una cometa e ci fa illudere che ci sia una meta
ma forse sono io che oggi sono strano avrei bisogno di qualcuno che mi prendesse per la mano
Gaetano e Giacinto sono due tipi che parlano piano
anche adesso, adesso che sono lontano
ma in questo frastuono è rimasta un’idea
un eco nel vento, Facchetti e Scirea
 Gaetano e Giacinto sono due tipi che parlano niente
con un solo passaggio uniscono milioni di…gente
ma in questo frastuono è rimasta un’idea
un eco nel vento, Facchetti e Scirea


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