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Gaetano Scirea con la maglia della Nazionale |
Gaetano Scirea
era l’emblema, il simbolo, di quello stile Juventus che si è perso nel corso
degli anni tra scandali e altro. Giacinto Facchetti era il capitano della
grandissima Inter che dominava in Italia, Europa e Mondo sotto il presidentissimo
Moratti. Gaetano Scirea era il libero della Nazionale che vinse il Mundial ’82:
il suo assist di tacco, nel secondo gol di Tardelli in finale con la Germania,
resta una gemma incastonata nella storia del calcio italiano. Giacinto
Facchetti perse la finale di Mexico ’70 contro l’invincibile Brasile, ma ha
corso quella fascia sinistra senza sosta a testa alta e fiera. Come faceva
sempre Gaetano (mai espulso in tutta la sua carriera, un record). Due difensori dai piedi buoni, dal grande carisma anche
senza alzare la voce. Due anime diverse dai calciatori moderni, figli dei campi
impolverati e dei palloni in cuoio a pezze nere. Due difensori, due italiani,
lo stesso modo di vivere lontano dalla ribalta, esempi positivi della nostra
nazione. Ecco, Gaetano e Giacinto sono la storia del calcio italiano per tanti
motivi, non solo per tutti i trofei che hanno alzato nel cielo. Hanno dato
l’esempio di come ci si comporta in campo e fuori: mai sopra le righe, sempre
posati, sempre composti ed educati. Due veri galantuomini.
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Giacinto Facchetti, capitano degli Azzurri |
Gaetano e Giacinto,
poche parole, tanti fatti, tanta personalità. Bandiere vere delle loro squadre.
Un calcio vecchio stile che anche chi, come me era troppo piccolo o doveva
ancora nascere, prende a modello. Due esempi positivi di un calcio che non c’è
più e non tornerà. Due padri amati e compianti dai loro figli, e questa è una
medaglia al valore ancora più grande rispetto ai trionfi sportivi. Gli Stadio,
band bolognese, hanno saputo dare voce e musica a questi due personaggi unici
con una canzone fantastica che non tutti conoscono. E’ giusto dare spazio a
quelle parole. Gaetano e Giacinto esempi positivi del calcio italiano, campioni
e signori. Uomini d’onore. Se ne sono andati via troppo presto, Scirea
veramente troppo dannatamente presto, ma il loro ricordo è sempre vivo in noi
amanti di un calcio romantico. Grazie Gaetano e Giacinto.
Camillo Anzoini
Non ci saranno più le mezze
stagioni neanche le intere sono un granché
ho un buco nelle tasche dei
pantaloni forse avrò perso qualcosa di me
al bar tante chiacchiere e
malinconie mentre qualcuno urla… “quattro caffè!”
ma guai a sgualcirmi
bandiere e passioni meglio parlare di donne e tv
Gaetano e Giacinto sono due
tipi che parlano piano
anche adesso, adesso che sono
lontano
ma in questo frastuono è
rimasta un’idea
un eco nel vento, Facchetti
e Scirea
La palla accarezza i fili
d’erba come un pianeta ben educato
buca la nebbia di un paese
lombardo provincia di un mondo dimenticato
c’è chi attraversa la vita
come una cometa e ci fa illudere che ci sia una meta
ma forse sono io che oggi
sono strano avrei bisogno di qualcuno che mi prendesse per la mano
Gaetano e Giacinto sono due
tipi che parlano piano
anche adesso, adesso che
sono lontano
ma in questo frastuono è
rimasta un’idea
un eco nel vento, Facchetti
e Scirea
Gaetano e Giacinto
sono due tipi che parlano niente
con un solo passaggio
uniscono milioni di…gente
ma in questo frastuono è
rimasta un’idea
un eco nel vento, Facchetti
e Scirea
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