![]() |
Seattle contro New England per un grande Superbowl |
Ci siamo
divertiti a parlare del Superbowl scegliendo anche il possibile mvp e sparando
un risultato finale (chi indovina tra noi tre non vince nulla, neanche uno
schifoso caffè della macchinetta di Camillo). C’è chi soffrirà in quanto
tifoso, chi ha il nemico in casa, chi guferà, chi si vestirà da Maya e chi non
si è proprio qualificato e spera sempre nel miracolo. Insomma ci siamo
divertiti, questo pensiamo e così siamo pronti a vivere il Superbowl. Perché è
l’evento sportivo del mese, appassionati o meno bisogna seguirlo e scegliere
per chi tifare se non sei tra le due finaliste. Ora tocca al campo.
Anzo: Io tifo New England Patriots, sia subito chiaro, e non da
questa decade fortunata ma anche quando si perdeva sempre a Foxboro. Per
scaramanzia dovrei dire che siamo sfavoriti… e così è per diversi motivi.
Nonostante New England abbia spazzato via Indianapolis nella nostra finale di
Conference, dimostrando serenità, forza mentale e qualità, non saremo noi a
partire favoriti. Seattle è campione in carica, è più forte, ha una grandissima
difesa ed ha anche un gran culo. Non so chi ha visto la finale di Conference
NFC contro i Packers: bene, se non è culo quello, non so come chiamarlo. Ma può
mai uno che di cognome fa Bostick (si, molto simile alla colla che
sponsorizzava la serie A1 italiana di basket anni fa) farsi scappare la palla
della vittoria? Sì, possibile. Così come vedere un touchdown all’overtime con
quel genio di Wilson che non si accontenta di un calcio piazzato, ma vuole
entrare nella storia (mai alcun touchdown all’overtime in una finale di
Conference prima di questa sfida). Roba da Seahawks (finalmente abbiamo
scoperto che animale è). Roba da campioni. Roba da predestinati. Noi abbiamo
passeggiato coi Colts ma cadremo, sì cadremo e neanche Brady potrà salvarci.
Perderemo. Siamo spacciati, Belichick non porti proprio la squadra in Arizona.
Ma perché devo perdere ancora un Superbowl? Perché!!! Intanto la felpa dei Pats
me la metto, non si sa mai riusciamo a sovvertire il pronostico.
Punteggio finale: Vittoria Seattle 24-21,
mvp: Lynch.
Pezz: Un pallone che passa per le mani di un Packers – di nome
Bostick – che rimbalza sul casco, che finisce tra le mani ancora dei Seahawks e
sul quale Seattle costruisce praticamente la conquista del Superbowl di
Arizona. Un pallone perfettamente gonfiato e che secondo alcuni maligni tra gli
addetti ai lavori locali (specie dell’Indiana) – un po’ come i nostri
giornalisti di parte – probabilmente non sarebbe mai rimbalzato se si fosse
stati già all’atto finale con i Patriots visto che nel New England le amano un
po’ ‘sgonfie’. Fato, palloni sgonfi, un commissioner della Nfl stile Ponzio
Pilato. E siamo solo alle prime cinque righe e potremmo già chiudere il tutto
lasciando che l’ironia, le frecciatine da parte anche di altri sport (non
ultima quella lanciata anche da Triple H nel classico discorso di apertura
dello show di Smackdown e dove ha ironizzato sulla consistenza degli attributi
del Commissioner Nfl e sulla possibilità che alcuni giocatori abbiano gli
attributi sgonfi) e le immagini di questa notte parlino da sole per provare a spiegare
chi ha avuto la meglio, per decidere quale delle due sliding doors sia stata la
migliore per salire sul tetto del mondo ancora una volta. Ma come tante volte
ci dicono al di fuori dei nostri confini, ‘siamo italiani’ ed allora l’inciucio,
le moviole, gli intrighi, gli ‘impeachment’ fanno parte del nostro Dna. Ma non
ce ne facciamo una colpa. Non me ne faccio certo io una colpa che sono un
tifoso degli Eagles di Philadelphia. Uno di quelli che ha ancora il dente
avvelenato per la versione numero XXXIX dell’atto finale della stagione Nfl (24-21
il risultato finale), quando proprio Tom Brady ed i Patriots misero fine ad una
delle stagioni migliori degli Eagles negli ultimi 10 anni. Da italiano puro
sangue dovrei partire con la classica realtà parallela dove senza l’infortunio pre
Superbowl di Terrell Owens quello ammirato in maglia Eagles sarebbe stato un
attacco del tutto diverso, ma non siamo qui per questo. Siamo qui per la
personale visione dell’evento catalizzatore dello sport entertainment globale. Ed
allora molto personalmente senza parlare di linee di attacco, di difese, di
play action, ‘I formartion’ o ‘shotgun’, penso che un po’ per il destino che li
ha guidati fino a qui, un po’ per la convinzione di essere invincibili e di
avere più delle sette vite come i gatti, che quel pallone passato tra le mani
di Bostyck, i Seahawks sono nella situazione di tentare il più classico dei ‘back
to back’ di provenienza cestistica. E poi scusate, in America si può passare e
perdonare un presidente che abbia relazione extraconiugali con la stagista di
turno o uno che ha fatto di tutto ed anche di più per rendere quello a stelle e
strisce un pese per cosi dire attaccato alle armi un po’ come il suo natio
Texas, ma col football non si scherza. La giustizia sui palloni sgonfi non è
arrivata dai piani alti della Lega? Vuoi che nel paese delle ‘fairy tail’ dove
il fato ha sempre un ruolo in prima fila, quest’ultimo lascerebbe impuniti chi –
almeno stando ai fatti – ha fatto un po’ il furbetto.
Punteggio finale: Vittoria Seattle 21-17
dopo un supplementare, mvp: Richard Sherman (ci riprovo!!).
![]() |
Il duello nel duello tra Wilson e Brady |
Landi: La corsa che porta al Superbowl Patriots e Seahawks è
diametralmente opposta... A guardare le cosiddette teste di serie non sarebbe
potuto essere diversamente ma come ci si arriva fa la differenza e indirizza un
pronostico che è tutto per i ragazzi del New England. Se è pur vero che solo in
casa han fatto cadere le grandi, la verità è che con un Brady efficace e un
Gronkowski finalmente sano hanno letteralmente asfaltato le superpotenze
Denver, Cincinnati e nella finale di conference una Indianapolis con tutta
l'inerzia de caso. Ma vi è di più. Giocando contro una difesa aggressiva, le
variabili di un gioco che può contare su corse brevi ma ficcanti e sui passaggi
di uno dei qb che han fatto la storia del gioco può essere determinante. Di
certo Seattle non può essere quella della semifinale dove al termine del
secondo quarto aveva più intercetti che primi down o yarde guadagnate. L'anno
passato Sherman e compagni incutevano timore solo x il fatto di entrare il
campo, consapevoli di poter fermare chiunque, ma l'involuzione di Russel Wilson
(che non è quello della sfida con Green Bay) e le non perfette condizioni
di Sherman uscito malconcio dalla predetta sfida, non fanno pensare a un bis
dello storico trofeo. Poi però dovesse mettersi in mezzo la fortuna e il
destino, allora scommetterei su Seattle che se continua con la sua buona sorte
può qualsiasi cosa. Sinceramente non siamo nel film del Curioso Caso di
Benjamin Button, dove c'era la simpatica storiella dell'uomo colpito 7 volte
nella vita da un fulmine, e chi merita spesso è giusto che riceva l'alloro.
Punteggio finale: Vittoria New England 34-20, mvp: Brady (banale lo so ma di sicuro sarà protagonista).
Punteggio finale: Vittoria New England 34-20, mvp: Brady (banale lo so ma di sicuro sarà protagonista).
Nessun commento:
Posta un commento