![]() |
Mano sul cuore durante l'inno |
Uno dei pochi
pregi che ho è la curiosità e la voglia di conoscere aspetti, usi, costumi,
storie e tradizioni di altre culture. Rimasi affascinato dal trasporto di Bam
Bam Zamorano durante l’inno del suo Cile durante i Mondiali di Francia 1998. Un
canto liberatorio, propizio, in un misto meraviglioso di fierezza, orgoglio e
commozione nel rappresentare la propria terra. All’epoca non parlavo una parola
di spagnolo, non c’era internet e non si potevano prendere grandi informazioni
anche su queste cose. Poi, col passare degli anni, mi sono sempre più
affezionato alla storia cilena: da Salvador Allende a Luis Sepulveda, passando
per Victor Jara, Angel Parra o altri meravigliosi musicisti di quella terra. La
storia dei desaparecidos, di Augusto Pinochet Ugarte, del golpe e di quel 11
settembre 1973 che ha cambiato la storia di una nazione. Mi piaceva come
suonava il nome Colo Colo (la squadra calcistica più titolata del paese) e
comprai una maglia via internet. Poi sono arrivati Victor Caszely, i film, il
vino e la scoperta che Colo Colo è il nome di un eroe mapuche. Ed arrivò, un giorno,
anche la curiosità di capire e scoprire le parole dell’inno. Il web mi aiutava,
la voglia di conoscere anche. In pochissimo tempo ho imparato, parola per
parola, l’inno cileno. Il testo in spagnolo, la traduzione: ho scoperto che, se
ero rimasto affascinato dall’emozione di Bam Bam, adesso tutto aveva una
spiegazione. Ogni volta che l’ho ascoltato, l’ho cantato. Mi sentivo, quasi, un
alieno: un italiano, senza alcun legame col Cile, conosceva e cantava
quell’inno. Già prima del Mundial in Brasile, i cileni avevo conquistato
l’attenzione e la simpatia del mondo col pazzesco video dei minatori, rimasti
70 giorni intrappolati sotto terra ad Atacama, che incitavano la selecion (https://www.youtube.com/watch?v=tb2RYMu5fDo).
Poi arrivò il
match con l’Australia, inno… cantato. Poi la sfida con la Spagna ed inizia la
leggenda. L’ultima strofa senza musica, tutto lo stadio la canta a cappella.
Gli sguardi fieri di tutti, particolarmente Vidal e Bravo, il sorriso di Jara,
l’indio Medel stonato come una campana, la panchina abbracciata, ma su tutti
uno: l’allenatore Sampaoli. Argentino, orgogliosamente argentino, ma
clamorosamente emozionato quando tutti i cileni cantano, a cappella e
squarciagola il loro inno. Si vede chiaramente che vorrebbe partecipare, che
vorrebbe urlare anche lui quelle parole nel cielo brasiliano, ma si contiene,
trattiene, si emoziona ma resta in silenzio ad ascoltare. Anche l’Italia scopre
la bellezza di quelle parole, l’orgoglio mapuche, i brividi nell’ascoltarlo. Da
allora, ogni partita del Cile diventa LA PARTITA soprattutto al momento degli
anni. Chiunque abbia un cuore, cileno o meno, si è emozionato nel vedere il
trasporto di questa nazione verso la propria selecion di futbol. Chiunque, in
un angolo del proprio cuore, ha tifato per la Roja ed è
rimasto con l’urlo strozzato in gola quando Mauricio Pinilla ha centrato la
traversa nell’overtime degli ottavi contro il Brasile. Ma questo è il gioco,
nella mente resteranno i cileni, la loro passione, i loro cori, il loro inno. A
volte, però, le parole non servono: bastono le orecchie, gli occhi, i cuori.
Ecco perché,
senza tante chiacchiere, per noi di OLTRE L’ULTIMO SECONDO, l’inno cileno è
l’inno del 2014.
TESTO ORIGINALE
Puro, Chile, es
tu cielo azulado, puras brisas te cruzan también,
y tu campo de flores bordado es la copia feliz del Edén.
Majestuosa es la blanca montaña que te dio por baluarte el Señor,
![]() |
La tifoseria cilena durante i mondiali brasiliani |
y ese mar que tranquilo te baña te promete futuro esplendor.
Dulce Patria,
recibe los votos con que Chile en tus aras juró
que o la tumba serás de los libres o el asilo contra la opresión.
TRADOTTO
Puro, Cile, è il
tuo cielo azzurrino, pure brezze anche ti attraversano
Ed il tuo campo bordato di fiori è la copia felice dell'Eden.
Maestosa è la bianca montagna che ti ha dato per difenderti il Signore,
E quel mare che tranquillo ti bagna ti promette il futuro splendore.
Ed il tuo campo bordato di fiori è la copia felice dell'Eden.
Maestosa è la bianca montagna che ti ha dato per difenderti il Signore,
E quel mare che tranquillo ti bagna ti promette il futuro splendore.
Dolce Patria,
ricevi i voti con cui il Cile sui tuoi altari giurò
Per cui o la tomba sarai dei liberi o l'asilo contro l'oppressione
Per cui o la tomba sarai dei liberi o l'asilo contro l'oppressione
Camillo Anzoini
Nessun commento:
Posta un commento