Il classico intrattenimento natalizio delle Cheerleaders del Madison (New York Knicks - Chicago Bulls 2010) |
Rewind: 25 dicembre 1947. Questa la data a partire dalla
quale il Christmas Day del mondo cestistico americano, ha avuto un valore in
più della normale considerazione religiosa, della normale considerazione di
festa e chi più ne ha più ne metta. A partire dal 1947 il Christmas Day della
Nba è, infatti, divenuto di anno in anno un qualcosa che è molto simile - ma
non uguale - al Thanksgiving Day della Nfl. Le uniche differenze? Ovviamente il
momento della festa ed il fatto che a differenza del football la tradizione
cestistica non prevede una sorta di ‘face to face’ obbligatorio, stabilito o se
vogliamo da tradizione (nel 2010 ho avuto la fortuna di assistere a quello tra
i Knicks di Danilo Gallinari ed i Bulls di Rose). Nel basket a stelle e
strisce, infatti, a dominare sono stati i momenti, gli attimi, gli scontri, le
rivalità, la voglia del pubblico di vedere questo o quel giocatore, la voglia del
pubblico di voler assistere a scontri importanti in un giorno importante. Chi
ha dato inizio a tutto questo? Ovviamente i Knicks ed ovviamente al Madison
Square Garden (location che ritorna sempre e se vi siete persi il racconto sulla
‘prima volta’ da newyorkese di Thierry Henry date un’occhiata qua: http://oltrelultimosecondo.blogspot.it/2014/12/sono-thierry-henry-piacere-di-conoscerla.html). Finale
89-75 per i padroni di casa che si liberarono in maniera quasi facile degli
allora Providence Steamrollers per poi lasciare in eredità un classico che
nella sua storia ha visto un solo vuoto, nel 1998 quando il lockout ha visto la
Nba con un cartello scritto sopra chiuso per sciopero e che durò per quasi metà
stagione.
LEBRON, KOBE E SHAQ –
Di Xmas Day ce ne sarebbero tanti e utili a scrivere milioni di post,
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Kobe contro Shaq |
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La rivalità tra i Bulls ed i Knicks |
L’IMPRONTA DEI KNICKS
- Riavvolgendo il nastro, perché dimenticare una storica rivalità: quella
tra i Knicks ed i Bulls, iniziata e consacrata, forse, da un altro Natale,
quello della prima volta nel 1986 tra Michael Jordan e Pat Ewing. Tante sono
state le sfide, ma quella del 1994, quella per intenderci in cui Jordan era
impegnato ad evitare strike sul diamante e Pippen a tenere alto l’onore dei
campioni uscenti della Wind City. Un match indelebile (purtroppo non in senso
positivo) soprattutto nella mente dei tifosi dei Knicks che non solo
pregustavano una vittoria nel giorno di Natale nei confronti dei rivali, ma
anche quello dolce di una eventuale finale Nba con Jordan lontano dai campi. Niente
da fare. Pippen dimostrò che per battere i Knicks non serviva solo Michael
Jordan, mentre Shaquille O’Neal rimandò ancora di qualche anno i sogni di
gloria della Grande Mela, poi mai realizzati. Ma il Christmas Day è stato anche
il momento della consacrazione come stella tra le stelle di un altro Knicks:
Pat Ewing. Era il 1985, gli avversari i Celtics di Larry Bird ed i 35 punti da
rookie contro uno dei simboli della Lega spedisce di diritto l’ex Georgetown nel
Gotha della Nba. La Grande Mela ed il Madison continuano ad essere
protagonisti, come nel 1984 quando i 65 di Bernard King vengono ancora oggi
considerati come una delle migliori prestazioni di un Knicks nel giorno di
Natale.

Domenico Pezzella
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