giovedì 25 dicembre 2014

MERRY NBA XMAS

Il classico intrattenimento natalizio delle
Cheerleaders del Madison
(New York Knicks - Chicago Bulls 2010)
Rewind: 25 dicembre 1947. Questa la data a partire dalla quale il Christmas Day del mondo cestistico americano, ha avuto un valore in più della normale considerazione religiosa, della normale considerazione di festa e chi più ne ha più ne metta. A partire dal 1947 il Christmas Day della Nba è, infatti, divenuto di anno in anno un qualcosa che è molto simile - ma non uguale - al Thanksgiving Day della Nfl. Le uniche differenze? Ovviamente il momento della festa ed il fatto che a differenza del football la tradizione cestistica non prevede una sorta di ‘face to face’ obbligatorio, stabilito o se vogliamo da tradizione (nel 2010 ho avuto la fortuna di assistere a quello tra i Knicks di Danilo Gallinari ed i Bulls di Rose). Nel basket a stelle e strisce, infatti, a dominare sono stati i momenti, gli attimi, gli scontri, le rivalità, la voglia del pubblico di vedere questo o quel giocatore, la voglia del pubblico di voler assistere a scontri importanti in un giorno importante. Chi ha dato inizio a tutto questo? Ovviamente i Knicks ed ovviamente al Madison Square Garden (location che ritorna sempre e se vi siete persi il racconto sulla ‘prima volta’ da newyorkese di Thierry Henry date un’occhiata qua: http://oltrelultimosecondo.blogspot.it/2014/12/sono-thierry-henry-piacere-di-conoscerla.html). Finale 89-75 per i padroni di casa che si liberarono in maniera quasi facile degli allora Providence Steamrollers per poi lasciare in eredità un classico che nella sua storia ha visto un solo vuoto, nel 1998 quando il lockout ha visto la Nba con un cartello scritto sopra chiuso per sciopero e che durò per quasi metà stagione.

LEBRON, KOBE E SHAQ – Di Xmas Day ce ne sarebbero tanti e utili a scrivere milioni di post,
Kobe contro Shaq
ma forse pochi sono rimasti impressi nella mente degli appassionati della Nba come una sorta di partita spartiacque dell’intera stagione. Per esempio? Quella del 2000 tra la Portland di Rasheed Wallace ed i Lakers di Shaq e Kobe che si diedero poi appuntamento ad una delle più belle gara7 della storia della Lega. Per gli amanti di ‘The Chosen One’ di sicuro il return match della finale persa nel giugno precedente dai Miami Heat contro i Dallas Mavericks di Nowitzki che può essere considerata come la pietra miliare dell’era Heat e di LeBron James. O sempre in tema di rivalità da Finals quella del 2008 tra i Celtics dei ‘Big Three’ ed i Lakers dell’era Bryant-Gasol. LeBron e Bryant. Due che nel 2010 nel giorno di Natale furono i due giocatori più attesi di una divisione popolare che ha avuto come eguali solo il solito tormentone meglio Bryant o Jordan. James lascia i Cavs, Kobe si dichiara un Lakers a vita. Quest’ultimo detiene lo scettro di uno dei giocatori più dominanti e vincenti della Lega, l’altro lo vorrebbe stretto nelle sue mani. Se provate a ‘googlare’ quel periodo della Nba ne trovate delle belle. Cosi come non si può scappare nella maniera più assoluta da un altro faccia a faccia memorabile: quello dopo la separazione in casa Lakers tra Shaq e Kobe. Il primo lascia la California per la Florida, il secondo resta e prende il comando. A Natale di nuovo uno contro l’altro con alla base dell’interesse generale non la rivalità sportiva ma quella personale tra i due. Si saluteranno, si ignoreranno? Anche per queste risposte divertitevi a trovare filmati.

La rivalità tra i Bulls ed i Knicks
L’IMPRONTA DEI KNICKS - Riavvolgendo il nastro, perché dimenticare una storica rivalità: quella tra i Knicks ed i Bulls, iniziata e consacrata, forse, da un altro Natale, quello della prima volta nel 1986 tra Michael Jordan e Pat Ewing. Tante sono state le sfide, ma quella del 1994, quella per intenderci in cui Jordan era impegnato ad evitare strike sul diamante e Pippen a tenere alto l’onore dei campioni uscenti della Wind City. Un match indelebile (purtroppo non in senso positivo) soprattutto nella mente dei tifosi dei Knicks che non solo pregustavano una vittoria nel giorno di Natale nei confronti dei rivali, ma anche quello dolce di una eventuale finale Nba con Jordan lontano dai campi. Niente da fare. Pippen dimostrò che per battere i Knicks non serviva solo Michael Jordan, mentre Shaquille O’Neal rimandò ancora di qualche anno i sogni di gloria della Grande Mela, poi mai realizzati. Ma il Christmas Day è stato anche il momento della consacrazione come stella tra le stelle di un altro Knicks: Pat Ewing. Era il 1985, gli avversari i Celtics di Larry Bird ed i 35 punti da rookie contro uno dei simboli della Lega spedisce di diritto l’ex Georgetown nel Gotha della Nba. La Grande Mela ed il Madison continuano ad essere protagonisti, come nel 1984 quando i 65 di Bernard King vengono ancora oggi considerati come una delle migliori prestazioni di un Knicks nel giorno di Natale.


IL PROGRAMMA DI OGGI – Ed in questo 2014? Ovviamente il giorno di Natale non poteva non riservare una partita speciale, un momento speciale. L’estate è stata caratterizzata dal ‘coming back’ a Cleveland LeBron James? Ovvio e scontato come un copione già scritto, che nel matinee natalizio il tutto fosse completato con la sfida e il ritorno a South Beach contro Wade ed i suoi Miami Heat che potrete gustare e non perdere su Sky a partire dalle 20. Il tutto condito dai Warriors che sfidano i Clippers, i Bulls che incroceranno la strada dei Lakers, i Knicks (come potevano mancare!) i Wizards, mentre ad Ovest i Thunder affronteranno Belinelli ed i campioni in carica degli Spurs. Vi serve altro? A si un bel tazzone di caffè caldo, qualche biscotto, dolcetto o ciambella e una bella poltrona comoda, per il resto: ENJOY THE GAME!

Domenico Pezzella

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