Succede durante il tedio pomeridiano di un 25 dicembre
comatoso e acido di succhi gastrici in difficoltà. Whatsapp scampanella un avviso
di messaggio e io non aspettavo altro per distogliermi dalle ultime strascicate
pagine di Viaggio al termine della notte (Louis-Ferdinand Celine, Viaggio al termine
della notte, Corbaccio). Raggiungo pigra la presa di corrente dove il mio
cellulare sta ormai legato fisso come un pitbull alla catena. Nientemeno che Camillo,
stimato collega casertano, che mi annuncia la nascita di OLTRE L’ULTIMO SECONDO
e mi invita a darci un'occhiata. E io, felice di interrompere Celine ma ancor
più di ricevere notizie da Caserta, accendo il pc. Toh, un altro blog come tutti gli altri, proprio quello che
mancava, penso sconfortata, e mentre scorro le pagine di OLUS comincio a
pensare che, già che ci sono, potrei accoppare un po' di crucchi a Call of
Duty. E invece poi vedo che, forse, non è la solita minestra. Anzi, leggo le
voci Film, Musica, Libri. E che è? Allora Sport e Resto del mondo non sono
acqua e olio? Che meraviglia, penso mentre rimando la strage di nazisti al
dopocena. Camillo, mi sa che 'sta cosa che avete fatto mi aggrada. E mi sa che se mi dai un attimo, giusto il tempo di aprire
una lattina di coca, ché devo digerire, e spannare la mente dalla Francia del
Dopoguerra (non ho ancora capito se adoro o detesto Viaggio al termine della
notte, ma al momento propendo per la prima che ho detto)...insomma, visto che
siamo a Natale, e Natale, da che mondo e mondo, è sinonimo di Una poltrona per
due, mi pare il caso di parlare di una storia di ascesa e caduta che un poco,
alla lontana certo e per assonanza di tematiche, ricorda quella del film con
Dan Aykroyd ed Eddie Murphy.
Italo Allodi, ascesa e caduta di un principe del calcio, di Alessandro Tamburini, edito da Pequod. Allodi era un self-made man del New Deal dell'Italia e del suo calcio negli anni Sessanta. Un provinciale, uno di noi, di origini medie, o anche medio-basse. Uno che lascia gli studi, per fare che poi? Per giocare a calcio, la qual cosa non gli riesce manco troppo bene, visto che molla presto per dedicarsi ad altro. È questo Altro che lo renderà grande: Italo Allodi diventa dirigente e inventa la figura del General Manager, incarnandola prima di chiunque altro, e fonda il Centro di Coverciano con i corsi etcetera etcetera. Allodi è l'ideatore di un modo di pensare al calcio e in generale allo sport non più come alla pro loco del paese ma come a un'azienda da organizzare. L'ascesa: inizia come dirigente nel Mantova, sboccia con la Grande Inter, vive la sua migliore stagione con la Juventus. La caduta: succede al Napoli di Maradona, dove un'inchiesta per illeciti sportivi infanga la sua reputazione e incrina la sua salute.
Italo Allodi, ascesa e caduta di un principe del calcio, di Alessandro Tamburini, edito da Pequod. Allodi era un self-made man del New Deal dell'Italia e del suo calcio negli anni Sessanta. Un provinciale, uno di noi, di origini medie, o anche medio-basse. Uno che lascia gli studi, per fare che poi? Per giocare a calcio, la qual cosa non gli riesce manco troppo bene, visto che molla presto per dedicarsi ad altro. È questo Altro che lo renderà grande: Italo Allodi diventa dirigente e inventa la figura del General Manager, incarnandola prima di chiunque altro, e fonda il Centro di Coverciano con i corsi etcetera etcetera. Allodi è l'ideatore di un modo di pensare al calcio e in generale allo sport non più come alla pro loco del paese ma come a un'azienda da organizzare. L'ascesa: inizia come dirigente nel Mantova, sboccia con la Grande Inter, vive la sua migliore stagione con la Juventus. La caduta: succede al Napoli di Maradona, dove un'inchiesta per illeciti sportivi infanga la sua reputazione e incrina la sua salute.
L'autore, Alessandro Tamburini, che di Allodi è un lontano
parente, scrive una biografia che è anche un reportage, un'inchiesta tra coloro
che l'hanno conosciuto, qui e là per l'Italia. L'affetto per quello “zio”
famoso non sfocia mai nell'indulgenza per le ombre di un personaggio dalle pur
molte luci. Lo stile è lineare, si naviga svelti tra le pagine, la lettura non
incontra scogli. La vicenda di Allodi è interessante non solamente perché
racconta di una figura dimenticata ma di rilievo nella storia del calcio
italiano. Il libro di Tamburini offre anche spunti di riflessione per comparare
il mondo di allora a quello di oggi, sportivamente parlando e non solo.
Il libro ha 213 pagine e si trova anche su Amazon.
Chiara Turrini
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