giovedì 22 gennaio 2015

'SON OF DOOM'

James e Joe Laurinaitis, l'uno nei panni dell'altro
Difficile – sarebbe troppo dire impossibile - trovare un filo conduttore tra Football, Wrestling, un milione di dollari, Big Jim, la città di Saint Louis, quella di Chicago, di Philadelphia, il Draft, Mad Max 2, Mel Gibson ed altri ancora, se non si conoscono bene i dettagli della storia. Probabile che sia stato difficile provare a trovare un filo conduttore anche per chi quei dettagli li conosce, conosceva o li ha conosciuti. Ma ci abbiamo provato e il tutto potrebbe essere riassunto nella più classiche delle ‘fairy tale’ quella che esordisce con il ‘…c’era una volta…’ o restando nel mondo delle stelle e strisce statunitensi con il ‘…once upon a time…’ reso altrettanto famoso al mondo dai Pearl Jam, che ne hanno fatto uno dei loro personali successi. Che siate amanti delle favole, che siate amanti del grunge, il succo non cambia, il punto di partenza resta sempre lo stesso, quello da cui partiremo per raccontarvi stralci di vita della famiglia Lauirinaitis ed in particolar modo di papà Joe e del figlio James.

Joe 'Animal' e il piccolo James
ONCE UPON A TIME - Aprile del 1986, il primo in cui la Jim Crockett Promotions (piccola parentesi su uno dei primi wrestler professionist; natio della Virginia e che nell’ambiente era meglio conosciuto con il nome di Big Jim e probabile ispiratore della bambola al maschile e notoriamente considerato l’eterno amore di Barbie) mette in palio un milione di dollari per un torneo fatto solo ed esclusivamente per ‘tag team’ o volgarmente definiti incontri di coppia per wrestler semi professionisti o quasi. All’appello risposero personaggi più o meno famosi e che per gli amanti del Wrestling suoneranno molto ma molto familiari, mentre ad altri solo nomi in uno scritto. Ma se vi va, spulciando all’interno dell'Albo d’Oro (tre anni di esistenza per il torneo organizzato dal figlio e successore Jim Crockett Jr. e facilmente reperibile su Wikipedia) potreste posare lo sguardo su di un nome che a prima vista non vi dirà nulla, ma che con un click vi porterà all’esclamazione successiva “Ah certo li conosco”. Road Warriors (anche qui se vi sembra di averlo già sentito è solo perché l’origine del nome è tratto da uno dei primi noti film di Mel Gibson, Mad Max 2). Questo il nome del tag team che ha iniziato e concluso senza mai essere schienato con uno dei due componenti che aggiunge alla nascita del primogenito, James, nel marzo precedente anche un gruzzolo niente male per guardare alla sua crescita. Un tag team che aveva iniziato a muovere i primi passi tre anni prima soprattutto  all’interno di quelle che nel calcio o in altri sport affini, verrebbero definite come le categorie inferiori o le minors. Hawk e Animal. E se avete cliccato è arrivato il momento dell’esclamazione. Due che da quella vittoria al Jim Crockett di avversari schiena a terra ne misero talmente tanti che la WWF (World Wrestling Federation) volle a tutti i costi, ma non con quel nome. Non più Road Warriors perché erano solo una leggenda delle ‘minors’ , ma ‘Legion of Doom’. La Legione del Destino. Lo stesso ‘destino’ che avrebbe regalato a James, il primogenito di cui sopra, l’appartenenza ad un club particolare: quello delle celebrità, quello degli sportivi non del football, baseball, calcio o quant’altro, ma quello della lotta quello dei Legio of Doom e di papà ‘Animal’ aka Joe Laurinaitis.


Festeggiando l'onorificenza ai tempi del College ad Ohio State
FATHER AND SON – Undici maggio 1997, Pay Per view In Your House episodio ‘Cold Day in a Hell’ (quello per intenderci nel quale ‘Animal’ insieme al fido Hawk sconfissero i campioni di coppia Owen Hart e The British Bulldog) il giovanissimo James Laurinaitis era con il papà e l’amico d’infanzia Dominique Barber e con il quale ha condiviso il football non solo all’high School ma anche come oggetto principale dell’università e poi quello professionistico anche se in due squadre differenti. La location era quella degli spalti deserti un paio d’ore prima che il sipario venisse alzato. A poche sedie di distanza Stone Cold Steve Austin (che avrebbe affrontato The Undertaker) che rivolgendosi ad Animal gli dice far passare in serata i due ragazzini in prima fila. Quando arriva il momento dello show giunge anche il momento di un siparietto con uno dei più famosi e titolati wrestler al mondo. Il classico ‘un giorno a lavoro con papà’. Ma nonostante tutto, nonostante la carriera brillante, il successo ed i successi dentro e fuori dal ring, le action figures (provate ad indovinare i preferiti del piccolo James), i giocattoli e tanto wrestling - fatto anche di presenze frequenti come quella dei componenti degli allora Natural Disaster Typhone ed Earthquake - la lotta ed il ring sono sempre rimasti un hobby, un qualcosa legato più all’infanzia, al padre e al rispetto per il genitore. Già perché alla fine James sceglie il football. «Per me essere stato ‘Animal’ era come vivere Halloween per 365 giorni l’anno. Ma quando tornavo a casa il costume e il Wrestling finivano nel ripostiglio ed ero solo Joe, nel ruolo esclusivo di padre. Il football? L’ho capito subito che per James era una passione particolare, glielo si leggeva negli occhi. Stessa cosa per il ruolo. Cosa mi diceva? Papà guarda quello in mezzo – in the middle – guarda il linebacker» ha raccontato lo stesso Joe ‘Animal’ Laurinaitis in una sorta di intervista a doppio racconto proprio con il figlio di qualche anno fa. «Quello che ho imparato da mio padre è stato non dare mai niente per scontato, mai rilassarsi ed essere superficiali se si vuole raggiungere il successo. Che padre era? Normale. A casa facevamo quello che tutti fanno con i lori genitori. Solo che lui era ‘Animal’» la risposta di James che per il football sceglie l’università di Ohio State e da quel momento tutto cambia e magicamente i ruoli si invertono. Da protagonista a tifoso. L’uno nel ruolo dell’altro. L’uno pronto di nuovo ad essere parte della vita, del successo e dei successi sportivi dell’altro. Tutto come in un normale ciclo della vita, tutto come in qualsiasi altra famiglia americana e non, anche se di sicuro non passava e non passa inosservato nel ruolo di ‘genitore scatenato’ un
Un tifoso dei Rams in pieno stile Legion of Doom
energumeno con tanto ancora di ‘mustache’ e capelli sbarazzini, grosso nella parte superiore del corpo nel modo giusto per far capire che la sala pesi no è e non è stata cosa a lui sconosciuta, che si alza ad ogni placcaggio, ad ogni sack del proprio figliolo, ispirando alle partite casalinghe tifosi con tanto di spuntoni proprio in pieno stile Legion of Doom di cui magari erano fans ai tempi della High School. All’appello della storia, però, manca il capitolo finale, l’anno 2009: Draft NFL, James Laurinaitis scelto al secondo giro (35esima assoluta, in fondo a questo racconto il video in cui Joe ‘Animal’ presenta il giorno del Draft del figlio dopo un workout proprio con i Rams) e da quel momento non ha mai più lasciato il campo e quel ruolo ‘in the middle’ da linebacker terrificante nella difesa di Saint Louis. I suoi numeri gli sono valsi un rinnovo contrattuale pluriennale nel 2012, la fama sportiva, un tifoso speciale e la possibilità di non essere solo ed esclusivamente il figlio di ‘Animal’. Manca altro? Beh il papà la cintura di campione del mondo di coppia l’ha alzata ed anche più volte, James è ancora in attesa di mettere le mani sul Superbowl. Ma per questo i Rams si stanno attrezzando, facendo del numero 55 il simbolo della rinascita della linea di difesa.

Domenico Pezzella



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