mercoledì 15 aprile 2015

BASTERANNO DUE FACCINE VIRTUALI?

Justin Soni Fashanu
Avete fatto l’aggiornamento di Ios8.3? Chi ha un melafonino sa di cosa parlo… per gli altri, avete aperto Whatsapp? Le emoticon sono cambiate, ora sono gay friendly e multietniche, rispecchiamo l’evoluzione della società degli ultimi tempi.
E' ormai sdoganata l’omosessualità e le coppie miste, ma in un tempo non molto lontano, e a volte anche oggi, la gente ha sentito il peso della mancanza di libertà e degli stereotipi.
Justin Soni Fashanu, nel 1998, alla fine ha scelto la morte. Questa è la sua storia.
Fashanu, nato a Londra nel 1961, era un calciatore inglese, il primo di colore a raggiungere il valore di un milione di sterline. Ma non è stato il suo unico primato. E’ stato il primo calciatore a dichiarare la sua omosessualità. Il tempo del dolore però per Justin era appena iniziato.
Brian Clough, il suo allenatore di allora al Nottingham Forest, scrive lo stesso Clough nella sua biografia, lo chiamò "fottuto finocchio". "Dove vai se vuoi una pagnotta? Da un fornaio, immagino", gli disse, e ancora: "Dove vai se vuoi un cosciotto d'agnello? Da un macellaio. Allora perché continui ad andare in quei cazzo di locali per froci?"
Poco dopo Justin si dichiarò gay pubblicamente in barba al tempo ed ai pregiudizi ma, col senno di poi, probabilmente fu un errore per lui.
Sia il mondo sportivo che la comunità nera britannica gli si rivoltarono contro.
Passò dall’essere un orgoglio per tutti i neri inglesi ad essere la vergogna. Definirono il suo gesto "un affronto… un danno d'immagine… patetico e imperdonabile".
Anche il fratello John, anch’egli calciatore e che forse ricorderete per l’imitazione che Teo Teocoli ha fatto per anni di lui, lo rinnegò pubblicamente.
Justin Fashanu cominciò a sprofondare tra solitudine e disperazione, e anche se continuò a giocare a calcio negli States, fu nel 1998 che la sua vita cambiò definitivamente.
La sera del 25 Marzo uscì e si vide con un diciassettenne, tale Ashton Woods, che la mattina dopo, svegliatisi insieme, gli chiese dei soldi, (dichiarazioni di Fashanu), e nel momento in cui la sua richiesta non ebbe riscontro, lo minacciò. Alla polizia, questo ragazzo disse di essere andato di sua spontanea volontà da Fashanu, ma che quest’ultimo, dopo aver girato tutta la notte per locali insieme e averlo fatto bere e abusare di droga, aveva approfittato di lui, incapace di intendere.
Justin si rese subito disponibile con gli investigatori ma quando poi andarono a casa sua per prelevare i campioni biologici, non lo trovarono. Era scappato in Inghilterra, sotto falso nome, terrorizzato. Cercava appoggio tra gli amici e i suoi ex-agenti, ma nessuno lo aiutò.
Il suo corpo fu trovato impiccato in un garage che aveva forzato la mattina del 3 Maggio 1998.
Quello che successe in realtà non lo sapremo mai ma, da un’inchiesta inglese si sa che su Fashanu non pendeva nessun mandato di cattura e che la polizia del Maryland aveva lasciato cadere le accuse per mancanza di prove. Anche se, ancora in quegli anni, in Maryland vigeva una legge 'anti-sodomia' che puniva anche il semplice rapporto orale, non solo tra persone dello stesso sesso ma pure tra marito e moglie, anche in assenza di stupro. Solo molto dopo fu dichiarata anticostituzionale ma intanto, in quel mondo in cui l’omofobia era ancora così radicata, Justin Fashanu non trovò mai spazio.
Su un biglietto vicino al suo corpo, in quel giorno di Maggio, c'era scritto: "Desidero dichiarare che non ho mai e poi mai stuprato quel giovane. Sì, abbiamo avuto un rapporto basato sul consenso reciproco, dopodiché la mattina lui mi ha chiesto denaro. Quando io ho risposto 'no', mi ha detto: 'Aspetta e vedrai'. Spero che il Gesù che amo mi accolga: troverò la pace, infine".



Tiziana Tavilla

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