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Justin Soni Fashanu |
Avete fatto l’aggiornamento
di Ios8.3? Chi ha un melafonino sa di cosa parlo… per gli altri, avete aperto
Whatsapp? Le emoticon sono cambiate, ora sono gay friendly e multietniche,
rispecchiamo l’evoluzione della società degli ultimi tempi.
E' ormai
sdoganata l’omosessualità e le coppie miste, ma in un tempo non molto lontano,
e a volte anche oggi, la gente ha sentito il peso della mancanza di libertà e
degli stereotipi.
Justin Soni
Fashanu, nel 1998, alla fine ha scelto la morte. Questa è la sua
storia.
Fashanu, nato a
Londra nel 1961, era un calciatore inglese, il primo di colore a raggiungere il
valore di un milione di sterline. Ma non è stato il suo unico primato. E’ stato
il primo calciatore a dichiarare la sua omosessualità. Il tempo del dolore però
per Justin era appena iniziato.
Brian Clough, il
suo allenatore di allora al Nottingham Forest, scrive lo stesso Clough nella
sua biografia, lo chiamò "fottuto finocchio". "Dove vai se vuoi
una pagnotta? Da un fornaio, immagino", gli disse, e ancora: "Dove
vai se vuoi un cosciotto d'agnello? Da un macellaio. Allora perché continui ad
andare in quei cazzo di locali per froci?"
Poco dopo Justin
si dichiarò gay pubblicamente in barba al tempo ed ai pregiudizi ma, col senno
di poi, probabilmente fu un errore per lui.
Sia il mondo
sportivo che la comunità nera britannica gli si rivoltarono contro.
Passò dall’essere
un orgoglio per tutti i neri inglesi ad essere la vergogna. Definirono il suo
gesto "un affronto… un danno d'immagine… patetico e imperdonabile".
Anche il
fratello John, anch’egli calciatore e che forse ricorderete per l’imitazione
che Teo Teocoli ha fatto per anni di lui, lo rinnegò pubblicamente.
Justin Fashanu
cominciò a sprofondare tra solitudine e disperazione, e anche se continuò a
giocare a calcio negli States, fu nel 1998 che la sua vita cambiò
definitivamente.
La sera del 25
Marzo uscì e si vide con un diciassettenne, tale Ashton Woods, che la mattina
dopo, svegliatisi insieme, gli chiese dei soldi, (dichiarazioni di Fashanu), e
nel momento in cui la sua richiesta non ebbe riscontro, lo minacciò. Alla
polizia, questo ragazzo disse di essere andato di sua spontanea volontà da
Fashanu, ma che quest’ultimo, dopo aver girato tutta la notte per locali
insieme e averlo fatto bere e abusare di droga, aveva approfittato di lui,
incapace di intendere.
Justin si rese
subito disponibile con gli investigatori ma quando poi andarono a casa sua per
prelevare i campioni biologici, non lo trovarono. Era scappato in Inghilterra,
sotto falso nome, terrorizzato. Cercava appoggio tra gli amici e i suoi
ex-agenti, ma nessuno lo aiutò.
Il suo corpo fu
trovato impiccato in un garage che aveva forzato la mattina del 3 Maggio 1998.
Quello che
successe in realtà non lo sapremo mai ma, da un’inchiesta inglese si sa che su
Fashanu non pendeva nessun mandato di cattura e che la polizia del Maryland
aveva lasciato cadere le accuse per mancanza di prove. Anche se, ancora in
quegli anni, in Maryland vigeva una legge 'anti-sodomia' che puniva anche il
semplice rapporto orale, non solo tra persone dello stesso sesso ma pure tra
marito e moglie, anche in assenza di stupro. Solo molto dopo fu dichiarata
anticostituzionale ma intanto, in quel mondo in cui l’omofobia era ancora così
radicata, Justin Fashanu non trovò mai spazio.
Su un biglietto
vicino al suo corpo, in quel giorno di Maggio, c'era scritto: "Desidero
dichiarare che non ho mai e poi mai stuprato quel giovane. Sì, abbiamo avuto un
rapporto basato sul consenso reciproco, dopodiché la mattina lui mi ha chiesto
denaro. Quando io ho risposto 'no', mi ha detto: 'Aspetta e vedrai'. Spero
che il Gesù che amo mi accolga: troverò la pace, infine".
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