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James e Love separati in casa |
Prende la palla,
con due passi arriva a centrocampo, vede il compagno libero sotto il canestro
avversario, lancia la sfera, presa al volo e schiacciata rovesciata: un alley
oop già negli highlights dell’anno e che dà una bella spallata ai miei Celtics.
Mi aspetto baci, abbracci, cinque alti e via dicendo. Niente, neanche uno
sguardo. E’ l’ennesima foto del rapporto tra Lebron James e Kevin Love. E
pensare che è stato proprio James a chiedere, espressamente, Love all’interno
dei nuovi Cavs chiamati a prendersi l’anello tanto atteso da una città intera. I beninformati dicono che ‘The King’ abbia fatto di tutto
per far inserire il ‘nipote dei Beach Boys’ all’interno del gruppo: non c’è
riuscito, ma Love era già un corpo estraneo a Minnesota, quindi c’è ricascato.
I due non si sono mai presi, sul legno e fuori: le statistiche di Love sono
precipitate a Cleveland dove non è il primo violino. C’era da attenderselo. Il
rapporto scricchiola sin da subito tanto che Love, con poca paraculaggine e
tanto pepe, dichiara: “Non siamo molto amici, ci vediamo ogni giorno al campo,
ma non ci becchiamo tanto fuori per strada”.
I media americani parlano di un
LBJ frustrato perché Love è restio a far gruppo. Tanto per citarne un’altra: il
‘prescelto’ posta una foto su Instagram.
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Un raro momento di unione tra i due |
Ci sono tutti, anche Mozgov e Perkins
che a Cleveland porta gli asciugami, ed il messaggio fa gruppo, come si dice
spesso e volentieri. Mancano solo Love ed il custode della Quicken Loans Arena.
Il rapporto salta definitivamente quando viene chiesto a Love chi avrebbe
votato come MVP della regular season; l’ex Wolves, ancora con schiettezza, dice
Westbrook. Non tarda ad arrivare la replica di James via Twitter: “Chi voterei
come mvp? Love”. Con sorriso a 3000 denti. Intanto a fine stagione, Love può
diventare free agent ed anche se ha dichiarato che non vuole lasciare ‘The
mistake on the lake’, pare proprio che i bagagli siano pronti. Boston, Lakers e
New York si sono già fatte, timidamente, avanti. I rapporti borderline sono
routine nella NBA soprattutto quando si tratta di due star dello stesso team:
neanche Kobe Bryant e Shaquille O’Neal si prendevano bene a LA ma, comunque,
hanno messo il bene della franchigia davanti alla loro inimicizia. Succederà lo
stesso adesso? Forse i Cavs vinceranno il titolo (difficile ma non impossibile
secondo me) ma certamente i due non saranno amici. Su questo posso
scommetterci.
Camillo Anzoini
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