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La figurina di Joseph Mwepu Ilunga |
Di cosa parlo
questa settimana?
La scelta dell’argomento
è stata molto semplice.
Venerdì scorso è
morto un africano. Uno dei tanti state pensando. Uno che cercoò di salvarsi da
morte certa come tanti, questo si, ma non su un barcone ma durante i Mondiali
del ‘74 in Germania.
Joseph Mwepu
Ilunga è morto a 65 anni per una malattia di quelle cattive e probabilmente il
suo nome non vi dirà niente ma la sua storia si. Ilunga è stato per tanti anni
'il calciatore che non sapeva le regole'.
E' il 22 Giugno
del 1974 e l'allora Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo) affronta, nel
corso della coppa del mondo di calcio, il Brasile che era il campione in
carica. Prima però di continuare, vi devo dire un paio di cose fondamentali per
capire cosa in realtà successe quel giorno. La prima è politica. Il paese
africano in quel momento era governato da Mobutu Sese Seko, uno tra i dittatori
più feroci della storia. La seconda è che lo Zaire si qualificò a quei Mondiali
per la prima volta nella sua storia e proprio Mobutu, secondo il suo programma
di 'autenticità africana', vedeva questa qualifica come un importante strumento
di affermazione internazionale.
Detto questo, la
partita era sul 3-0 per il Brasile quando Rivellino, al minuto 85, si appresta
a calciare una punizione fuori aerea ma, improvvisamente, un giocatore
avversario uscì dalla barriera calciando via fortissimo il pallone. Stadio
ammutolito, giocatore ammonito e tutti sconcertati. Quel calciatore era Ilunga
Mwepu.
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Il celebre momento quando esce dalla barriera |
Per anni Mwepu è
stata un'icona naif per molti grazie a questo gesto estremamente comico. La
verità, molto meno divertente, venne a galla nel 2002 in un'intervista che
rilasciò alla Bbc. Mobutu, dopo la sconfitta nella gara di esordio (2-0 con la
Scozia) e quella con la Jugoslavia (9-0 emblematico) aveva minacciato loro e le
loro famiglie. Lo stesso Ilunga dichiarò: "Pensavamo che saremmo diventati
ricchi, appena tornati in Africa, ma dopo la prima sconfitta venimmo a sapere
che non saremmo mai stati pagati e quando perdemmo 9-0 gli uomini di Mobutu ci
vennero a minacciare. Se avessimo perso con più di tre goal di scarto col
Brasile, ci dissero, nessuno di noi sarebbe tornato a casa. (…) Fui preso dal
panico e calciai il pallone lontano. I brasiliani ridevano ma non capivano cosa
io provassi in quel momento".
Questo fu il gesto
con la quale è diventato un'icona comica del calcio, il
video della punizione ha centinaia di milioni di visualizzazioni, ma questa
storia merita di essere raccontata perché è uno dei tanti esempi di come calcio
e politica siano profondamente collegati e perché, soprattutto adesso che è
morto, Mwepu potrà essere ricordato e capito senza più' vergogna.
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