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La formazione del 'Grande Torino' del 1949 |
Questa
settimana, per tutti gli appassionati di calcio, quelli seri chiaramente, è
stata una settimana di commemorazione. Cosa e chi si è pianto? Ve lo spiego io.
Il Torino
Footbal Club, o Torino, o ancora più semplicemente ‘Il Toro’, è una società
calcistica per azioni italiana con sede nella città da cui prende il nome.
Ha giocato una
finale di Coppa Uefa, vinto 5 Coppe Italia, 1 Coppa Mitropa e 7 Campionati Italiani
di Serie A compresa una striscia di 5 consecutivi all’epoca del Grande Torino.
Ed è proprio con
quella squadra imbattibile degli anni ‘40 che si ebbe il trionfo del Toro.
Sono stati i
primi a vincere l’accoppiata scudetto e Coppa Italia nello stesso anno ma
soprattutto furono le colonne della nazionale per molti anni.
A fermare queste
vittorie, ad opera di Valentino Mazzola e compagni, non fu la fine di una
stagione ma un viaggio su un aereo sfortunato il 4 Maggio 1949.
Fu il trimotore
Fiat G. 212 delle Avio Linee Italiane a cadere nel pomeriggio di quel giorno.
L’aereo decollò
da Lisbona alle 9:40 guidato dal tenente colonnello Pierluigi Meroni, e fece il
primo scalo a Barcellona alle 13:00. I giocatori ebbero il tempo di pranzare
con i colleghi del Milan, diretti a Madrid incontrati per caso, e ripartirono
alle 14:50 diretti a Torino, sorvolando Nizza e Savona. Proprio qui l'aereo
virò verso nord per chiudere la rotta a destinazione ma il tempo era pessimo e
i piloti ebbero molti avvertimenti che la situazione meteorologica era
difficile date le basse nubi, la forte pioggia, il libeccio possente e la
visibilità scarsissima.
La torre chiese
quindi un ritorno di posizione ma fu rassicurata dal colonnello pilota.
Quest'ultimo
però non fece i conti con la Basilica di Superga posta a nord di Pino Torinese
sull'omonimo colle.
Da questo
momento in poi fare una giusta cronistoria di quello che successe è molto
difficile.
Si ipotizza che,
a causa del forte vento, l'aereo virando potesse aver subito una deriva verso
dritta che lo allineò alla Basilica ma, recenti indagini hanno optato per
un'altra tesi. Sostengono che l'altimetro si fosse bloccato sui 2000 metri quindi
inducesse i piloti a credere di essere a tale quota quando in realtà erano a
soli 600 metri
dal suolo.
Resta comunque
il fatto che alle 17:03 si schianta contro il terrapieno posteriore della
Basilica di Superga. Meroni si vide spuntare le mura davanti a 180km\h e con 40 metri di visibilità
accertata, quando invece credeva di averla alla sua destra, e non ebbe il tempo
di fare nulla.
31 erano le
persone a bordo e 31 furono i morti.
La vita
calcistica della squadra da qui in poi fu molto travagliata fino alla
retrocessione in serie B nel 1959 e a noi oggi rimane la fine di una bella
storia e un’elica, pezzi vari della fusoliera, uno
pneumatico e le valigie di Mazzola, Maroso ed Erbstein conservate al Museo del
Grande Torino e Leggenda Granata in Villa Claretta Assandri di Grugliasco.
Tiziana Tavilla
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