mercoledì 6 maggio 2015

IL GRANDE PIANTO

La formazione del 'Grande Torino' del 1949
Questa settimana, per tutti gli appassionati di calcio, quelli seri chiaramente, è stata una settimana di commemorazione. Cosa e chi si è pianto? Ve lo spiego io.
Il Torino Footbal Club, o Torino, o ancora più semplicemente ‘Il Toro’, è una società calcistica per azioni italiana con sede nella città da cui prende il nome.
Ha giocato una finale di Coppa Uefa, vinto 5 Coppe Italia, 1 Coppa Mitropa e 7 Campionati Italiani di Serie A compresa una striscia di 5 consecutivi all’epoca del Grande Torino.
Ed è proprio con quella squadra imbattibile degli anni ‘40 che si ebbe il trionfo del Toro.
Sono stati i primi a vincere l’accoppiata scudetto e Coppa Italia nello stesso anno ma soprattutto furono le colonne della nazionale per molti anni.
A fermare queste vittorie, ad opera di Valentino Mazzola e compagni, non fu la fine di una stagione ma un viaggio su un aereo sfortunato il 4 Maggio 1949.
Fu il trimotore Fiat G. 212 delle Avio Linee Italiane a cadere nel pomeriggio di quel giorno.
L’aereo decollò da Lisbona alle 9:40 guidato dal tenente colonnello Pierluigi Meroni, e fece il primo scalo a Barcellona alle 13:00. I giocatori ebbero il tempo di pranzare con i colleghi del Milan, diretti a Madrid incontrati per caso, e ripartirono alle 14:50 diretti a Torino, sorvolando Nizza e Savona. Proprio qui l'aereo virò verso nord per chiudere la rotta a destinazione ma il tempo era pessimo e i piloti ebbero molti avvertimenti che la situazione meteorologica era difficile date le basse nubi, la forte pioggia, il libeccio possente e la visibilità scarsissima.
La torre chiese quindi un ritorno di posizione ma fu rassicurata dal colonnello pilota.
Quest'ultimo però non fece i conti con la Basilica di Superga posta a nord di Pino Torinese sull'omonimo colle.
Da questo momento in poi fare una giusta cronistoria di quello che successe è molto difficile.
Si ipotizza che, a causa del forte vento, l'aereo virando potesse aver subito una deriva verso dritta che lo allineò alla Basilica ma, recenti indagini hanno optato per un'altra tesi. Sostengono che l'altimetro si fosse bloccato sui 2000 metri quindi inducesse i piloti a credere di essere a tale quota quando in realtà erano a soli 600 metri dal suolo.
Resta comunque il fatto che alle 17:03 si schianta contro il terrapieno posteriore della Basilica di Superga. Meroni si vide spuntare le mura davanti a 180km\h e con 40 metri di visibilità accertata, quando invece credeva di averla alla sua destra, e non ebbe il tempo di fare nulla.
31 erano le persone a bordo e 31 furono i morti.
La vita calcistica della squadra da qui in poi fu molto travagliata fino alla retrocessione in serie B nel 1959 e a noi oggi rimane la fine di una bella storia e un’elica, pezzi vari della fusoliera, uno pneumatico e le valigie di Mazzola, Maroso ed Erbstein conservate al Museo del Grande Torino e Leggenda Granata in Villa Claretta Assandri di Grugliasco.


Tiziana Tavilla

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