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sabato 4 aprile 2015

LA MARCH DIVENTA SUPER 'MADNESS', E' TEMPO DI FINAL FOUR

Le storie che ci raccontavano da bambini avevano spesso come protagoniste la magia di streghe, fate e quant'altro, che con il loro tocco sapevano trasformare l'impossibile in realtà. E in queste storie c'erano sempre dei grandi balli, di quelli per cui forse serve l'invito, ma che puntualmente finiscono allo scoccare della mezzanotte. Ecco è giunta mezzanotte, ma stavolta il ballo, almeno per le latitudini europee, inizia con la palla a due della Final Four della Ncaa Basketball, "The original basketball" a stelle e strisce. Si gioca a Indianapolis, una terra che ha conosciuto negli anni 80' l'unica squadra che abbia mai portato a compimento un percorso netto senza sconfitte, cosa che cercheranno di emulare i Kentucky Wildcats, arrivati fin qui in carrozza. 
Diciamo che 3 dei quattro inviti per il gran ballo erano già stati staccati con anticipo: Kentucky ha un roster profondo, con una batteria di lunghi che fa faville in qualsiasi aspetto del gioco, un paio di cecchini sul perimetro che potrebbero essere credibili come shooter di qualche film di spionaggio, ma soprattutto una convinzione nel proprio gioco che sembra annientarti prima già di ogni partita.
L'ennesima Final Four di Coach K
E questa squadra l'avevamo ampiamente segnata ognuno di noi sul nostro personale bracket. Si forse una squadra che si è applicata al massimo dell'estremismo tattico come Notre Dame l'ha messa in difficoltà, ma nella pallacanestro oltre alla tattica ci vuole il talento e in quanto a questo i Wildcats hanno, nella città delle corse automibilistiche, una Lamborghini Murcielago fiammante pronta a partire. Gli avversari saranno un'altra squadra con la #1 del seeding, Wisconsin, che i pronostici volevano lì, ma che in molti bracket, nell'accoppiamento contro Arizona, che puntualmente è stato preso, sarebbe dovuta uscire. 
Forse è stata la partita più emozionante di quelle viste alle Elite Eight, io avevo scommesso molto sulla sconfitta dei grigiorossi, ma come sovente capita il banco ha vinto e quindi si ritrovano a giocarsi un posto in finale contro una formazione che non hanno da temere. 
La gioia degli Spartans
Un pivot molto importante come Kaminsky può soffrire di energia ma ha quella gran faccia tosta per ribattere colpo le scorribande avversarie. Se la gara si incanalasse sui binari dell'equilibrio potrebbero dire la loro. Altra #1 è Duke, nell'altra semifinale, con roster giovane e frizzante, allenato dal solito coach K, che è venuto fuori bene da un torneo che ha avuto qualche alto e basso, seppur la vittoria è sempre arrivata. La strada che porta alla finale sembrerebbe essere in discesa, ma molte volte il più grande nemico dei Bluedevils è proprio nella convinzione di aver già in tasca la vittoria. Perchè la quarta è ultima candidata alla finale è quella non invitata, l'imbucata di gran lusso, che veste colori verde scuro, è allenata da coach Izzo, che quando vede Marzo si traveste da Phil Jackson e trasforma una squadra onesta in qualcosa di più. 
Promette scintille la sfida tra Kentucky e Wisconsin 
Hanno battuto le teste di serie #2, #3 e #4, chissà che non riescano a fare lo stesso. Di certo il roster ha rotazioni limitate e il talento è discreto ma non esaltante, ma le motivazioni che il coach sa trovare dai suoi, nonchè la capacità di togliere all'avversario i propri confort spot sono qualcosa di praticamente indescrivibile. E se poi dovremmo concludere, perchè non la Cinderella? Chiunque dopo aver eliminato Pitino e la sua Louisville al supplementare sarebbe carico a mille, dunque attenzione, perchè forse 300 spartani alle termopili pur finendo male divennero mortali, ma ne potrebbero bastare poco meno di una dozzina per scrivere una pagina immortale di storia sportiva, magari da vincenti.

Dunque a tutti gli appassionati, godetevi il sabato sera, magari uscite prima e per la mezzanotte tutti davanti ai pc e alle tv, per uno spettacolo di 4 ore o forse più di pallacanestro genuina, autentica e passionale in cui vale la pena tuffarcisi a capofitto. 
#Attenzioneloshowpuòcrearedipendenza

Domenico Landolfo

Di seguito il video dedicato alla March Madness accompagnato dalle note della stratosferica Rihanna





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